Lo stato dell’arte
Nonostante articoloni a tutta pagina che profuman di marchette sui favolosi numeri di ingressi nei musei più noti al grande pubblico, lo stato dell’arte in Italia versa in condizioni disastrose. Ci sono veri e propri capolavori ubicati in zone periferiche o in paesini che sono in stato di abbandono totale.
Il Ministero dei Beni Culturali non investe mezzo euro nei restauri e quelli che si fanno son sempre sponsorizzati da privati. Il personale presente nelle sale dei musei è sempre di meno, i furti d’arte sono fiorenti e i ladri che qualche volta vengono rintracciati non rischiano nemmeno il carcere.
La storia dell’arte è una materia oramai passata di moda nelle scuole e si insegna sempre meno. Un numero sempre meno trascurabile di persone varca le soglie dei musei non per godere delle bellezze che contiene, per conoscere qualcosa di nuovo o per trovarsi dinnanzi a ciò che ama ma bensì per scattarsi foto di gusto discutibile accanto a opere rigorosamente molto conosciute. E’ notizia di oggi che un gruppo di quattro ragazze s’è seduto sopra il trono di Palazzo Reale a Napoli per scattarsi una foto….quasi fosse normale attraversare il cordone di delimitazione, calpestare un pregiato tappeto e appoggiarsi con le natiche sopra un pezzo di storia. Il trono è stato appena restaurato con un intervento durato due anni. Venne realizzato nella prima metà dell’Ottocento e proprio lì si sedettero Ferdinando II e Francesco II, gli ultimi re che hanno governato il Regno delle Due Sicilie.

Stendiamo un velo pietoso sulle mostre organizzate per attirare la folla e per quello che è accaduto recentemente alla povera Santa Bibiana del Bernini. insomma, a buttar fumo negli occhi con i grandi numeri dei pienoni delle domeniceh gratuite al museo o dei fine settimana lunghi si fa presto ma lo stato dell’arte nel nostro Paese è meno roseo di quello che ci vorrebbero far credere.
Mettendo tutte le cose insieme si ottiene un quadro inquietante assai chiaro sulla strada che è stata intrapresa. Tornare indietro non solo è possibile ma è doveroso. Spero che il nuovo Ministro dei Beni Culturali sia perlomeno uno che s’intenda d’arte e che si impegni a risolvere qualche problemuccio di troppo. Rimango assai scettico e non vedo nessuna terra all’orizzonte.
Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti e le sue considerazioni.








