Opere d’arte censurate a Savona per delegazione musulmana
Vi ricordate quello che successe quando Rohani, presidente dell’Iran, venne in visita ai Musei Capitolini? Alcune delle sculture nude esposte vennero coperte da pannelli bianchi. Ve ne parlai QUI. Quell’idiozia però ha fatto scuola a quanto pare e c’è chi sembra avere preso spunto per una nuova genialata.
Di cosa sto parlando? Ebbene, nella cittadina di Cairo Montenotte, comune di Savona, è stato rimosso un dipinto di una donna nuda che si lava di spalle e censurata con un drappo rosso la scultura di Epaminonda.
Presso il palazzo della città di Cairo Montenotte è in corso un convegno interreligioso, organizzato dalla Confederazione Islamica Italiana assieme alla Federazione Islamica della Liguria. Durante l’allestimento della mostra dell’artista locale Mario Capelli che è stata inaugurata ieri, una delegazione musulmana ha ispezionato i locali interessati dall’evento e ha chiesto all’artista Capelli di sostituire il dipinto della donna con chiappe a vista e di coprire accuratamente l’altra scultura per “esigenze cerimoniali”.
Ora io non me n’intendo e cosa siano queste non meglio specificate “esigenze cerimoniali” fatico a comprenderlo. So solo che le censure raccontano molto dell’idiozia di chi le impone. L’artista si è detto mortificato: dover togliere un’opera propria da una mostra appena iniziata e coprire chiappe e pisello di una scultura non ha alcun senso.
C’è chi tenta di buttare acqua sul fuoco e fumo negli occhi ma a me pare una faccenda che non può passare sotto silenzio. La cultura non si fa a colpi di censura.
Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti
Siamo nel terzo millennio ma ci sono ancora i cultori delle brache.
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L’idiozia impera: non ne usciremo vivi
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E il futuro non sarà per nulla roseo.
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ahimé…
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