Pompei: scoperta una delle più grandi terme delle domus
Emerge dal cantiere di scavo della Regio IX di Pompei un grande complesso termale privato, annesso a una sala da banchetto, considerato uno dei più grandi esempi di terme nelle domus pompeiane.
Questa scoperta archeologica offre un’importante glimpse della vita quotidiana degli antichi romani e sottolinea l’importanza dei riti sociali e delle celebrazioni che caratterizzavano la loro cultura.
La connessione tra gli spazi termali e il salone conviviale suggerisce che queste abitazioni servissero da palcoscenico per banchetti e celebrazioni, che erano elementi cruciali per il consenso sociale e elettorale all’interno della comunità. I visitatori delle terme non solo si dedicaavano a pratiche di igiene personale, ma partecipavano anche a interazioni sociali significative, rendendo tali spazi centri di socializzazione e di convivialità.
Le terme comprendono un calidarium, tepidarium e frigidarium, strutture dedicate a diversi aspetti del bagno e del relax. Queste forniscono un’esperienza completa e articolata ai bagnanti, permettendo loro di passare da temperature alte a temperature più fresche. Le strutture avrebbero potuto accogliere fino a trenta persone, rendendo questo spazio un ambiente vivace e affollato.
La sala fredda, attestata da un’ampia vasca e un peristilio che fungeva da area di transizione, contribuiva ulteriormente al piacere del bagnetto, enfatizzando l’esperienza estetica e sensoriale del rituale del bagno.
La posizione strategica delle terme, vicina al triclinio, non è casuale. Ricorda le eleganti scene del Satyricon di Petronio, evidenziando l’importanza del momento del bagno come antefatto per i banchetti.
Questi eventi erano non solo occasioni di festa, ma anche momenti di costruzione di relazioni e consolidamento di alleanze all’interno dell’economia sociale romana.
La domus, risalente a un’epoca di grandezza, era ben decorata, rivelando una cura e un gusto estetico raffinato. Appartenente a un individuo di rilievo nella società, l’abitazione presenta pitture e decorazioni che riflettono un’aspirazione alla cultura greca e ai valori elitari. Questo conferisce all’atmosfera del luogo un senso d’ozio e erudizione, portando i visitatori a immergersi in un mondo di gusto e raffinatezza.
Un aspetto innovativo del progetto di scavo è la metodologia utilizzata, che ha permesso di preservare molte delle strutture architettoniche durante i lavori. Gli archeologi hanno adottato tecniche che garantiscono la massima integrità delle scoperte, rendendo possibile lo studio e la conservazione di questa straordinaria testimonianza storica.
L’atrio principale e il peristilio ospitavano vari ambienti decorati e funzionali, predisposti per l’ospitalità e il divertimento degli ospiti.
I dettagli architettonici e decorativi sparsi in tutta la domus culminavano in un ricco spettacolo di convivialità, comportamenti sociali e riti culturali, testimoniando il significato storico e sociale di tali spazi nella vita quotidiana pompeiana.
Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
Pompeii: one of the largest baths in the domus has been discovered
A large private thermal complex, annexed to a banquet hall, has emerged from the excavation site of Regio IX in Pompeii, considered one of the largest examples of baths in Pompeian domus.
This archaeological discovery offers an important glimpse into the daily life of ancient Romans and highlights the importance of social rituals and celebrations that characterized their culture.
The connection between the thermal spaces and the convivial hall suggests that these homes served as a stage for banquets and celebrations, which were crucial elements for social and electoral consensus within the community. Visitors to the baths not only engaged in personal hygiene practices, but also participated in significant social interactions, making these spaces centers of socialization and conviviality.
The baths include a calidarium, tepidarium and frigidarium, structures dedicated to different aspects of bathing and relaxation. These provide a complete and articulated experience to bathers, allowing them to move from high temperatures to cooler ones. The structures could accommodate up to thirty people, making this space a lively and crowded environment. The cold room, attested by a large pool and a peristyle that served as a transition area, further contributed to the pleasure of bathing, emphasizing the aesthetic and sensorial experience of the bathing ritual.
The strategic position of the baths, close to the triclinium, is not accidental; it recalls the elegant scenes of Petronius’ Satyricon, highlighting the importance of the moment of bathing as a prelude to banquets. These events were not only occasions for celebration, but also moments of building relationships and consolidating alliances within the Roman social economy.
The domus, dating back to an era of grandeur, was well decorated, revealing care and refined aesthetic taste. Belonging to an individual of importance in society, the house features paintings and decorations that reflect an aspiration to Greek culture and elite values. This gives the atmosphere of the place a sense of idleness and erudition, leading visitors to immerse themselves in a world of taste and refinement.
An innovative aspect of the excavation project is the methodology used, which has allowed many of the architectural structures to be preserved during the works. Archaeologists have adopted techniques that guarantee the maximum integrity of the discoveries, making it possible to study and preserve this extraordinary historical testimony.
The main atrium and the peristyle housed various decorated and functional rooms, prepared for the hospitality and entertainment of guests. The architectural and decorative details scattered throughout the domus culminated in a rich spectacle of conviviality, social behaviors and cultural rites, testifying to the historical and social significance of these spaces in Pompeii’s daily life.
For the moment, yours truly Michelangelo Buonarroti bids you farewell, making an appointment to see you in the next posts and on social media.

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