Il Dipinto del giorno: la Buona Ventura di Caravaggio, un dipinto in due versioni
Il dipinto del giorno che vi propongo oggi è la Buona Ventura di Michelangelo Merisi da Caravaggio, un dipinto a olio su tela realizzato in due versioni. La prima è custodita ai Musei Capitolini mentre la seconda si trova al Louvre.
L’artista raffigurò una giovane zingara che, mentre legge la mano all’ingenuo cavaliere, gli sfila abilmente l’anello che porta al dito.
Durante le indagini diagnostiche condotte sull’opera nel 1985, fu possibile vedere con chiarezza il dettaglio dell’anello che però nell’opera risulta meno evidente a chi osserva.
Si narra che Caravaggio avesse preferito come modella una zingara vista passa dinanzi al suo laboratorio per aggiungere ancor più realismo all’opera.
Uno spaccato di vita quotidiana della Roma di allora in cui la ragazza, consapevole della sua avvenenza, incanta il giovane che si lascia leggere la mano. Il giovane di buona famiglia è ingenuo e non sospetta minimamente che lei possa in qualche modo circuirlo per sfilargli l’anello.
Osservate l’espressione del volto del cavaliere caratterizzato da una disarmante ingenuità, ammaliato dal sorriso smaliziato della gitana. Un gioco di sguardi che mette in evidenza gli aspetti psicologici di entrambi i protagonisti.
Molto probabilmente la Buona Ventura fu dipinta dal Caravaggio nel periodo in cui frequentava la bottega del Cavalier d’Arpino a Roma, tra il 1593 e il 1594.
Nella prima versione dell’opera è stato trovato al di sotto dello strato pittorico, mediante la radiografia, il dipinto dell’Incoronazione della Vergine, realizzato proprio dal Cavalier d’Arpino per la chiesa di Santa Maria in Valicella.
Fu il cardinale Francesco Maria del Monte a comprare l’opera che successivamente, nel momento il cui Caravaggio uscì dalla bottega del Cavalier d’Arpino, lo accolse per farlo lavorare a palazzo Madama.
La tela fu venduta dagli eredi del cardinale a Pio Savoia. Nel 1750, su specifica indicazione di papa Benedetto XIV alla ricerca di opere per arricchire i Musei Capitolini, fu fatto stimare dal cardinale Silvio Valenti Gonzaga.
Poco dopo entrò a far parte delle collezioni dei Musei Capitolini dove ancora è possibile apprezzarlo. La seconda versione della Buona Ventura fu realizzata sempre da Caravaggio qualche anno dopo, fra il 1596e il 1597, quando già viveva presso la residenza del cardinale del Monte.
La replica viene ricordata anche da Giulio Mancini nel 1620 all’interno della collezione di Alessandro Vittrice. Successivamente entrò a far parte delle preziose collezioni dei Doria Pamphilj che vollero donarla a Luigi XIV.
Fu portata a Parigi quando Gian Lorenzo Bernini partì alla volta della Francia. Lo stesso Bernini partecipò all’apertura della cassa contenente l’opera e constatò che s’era danneggiata a causa di un’infiltrazione d’acqua. L’opera oggi appartiene alle collezioni del Louvre.
Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
Painting of the day: Caravaggio’s Good Fortune
The painting of the day that I propose to you today is the Good Fortune by Michelangelo Merisi da Caravaggio, an oil painting on canvas made in two versions. The first is kept in the Capitoline Museums while the second is in the Louvre.
The artist depicted a young gypsy who, while she reads the hand of the naive knight, she skillfully removes the ring from his finger. During the diagnostic investigations conducted on the work in 1985, it was possible to clearly see the detail of the ring which, however, is less evident in the work to the observer.
It is said that Caravaggio had preferred as a model a gypsy who he had the opportunity to see pass in front of his laboratory to add even more realism to the work.
A glimpse of daily life in Rome at the time in which the girl, aware of her attractiveness, enchants the young man who lets himself read her hand. The boy from a good family is naive and does not suspect in the slightest that she could somehow trick him into taking the ring from him.
Observe the expression on the face of the knight characterized by a disarming naivety who is enchanted by the shrewd smile of the gypsy. A game of glances that highlights the psychological aspects of both protagonists.
The Good Fortune was most likely painted by Caravaggio in the period in which he frequented the Cavalier d’Arpino’s workshop in Rome, between 1593 and 1594.
In the first version of the work, the painting of the Coronation of the Virgin, created by the Cavalier d’Arpino for the church of Santa Maria in Valicella, was found under the pictorial layer using x-ray.
It was Cardinal Francesco Maria del Monte who bought the work and subsequently, when Caravaggio left the Cavalier d’Arpino’s workshop, welcomed him to work in Palazzo Madama.
The canvas was sold by the cardinal’s heirs to Pio Savoia. In 1750, on the specific indication of Pope Benedict
Shortly afterwards it became part of the collections of the Capitoline Museums where it can still be appreciated. The second version of the Good Fortune was also created by Caravaggio a few years later, between 1596 and 1597, when he was already living in the residence of Cardinal del Monte.
The replica was also remembered by Giulio Mancini in 1620 in the collection of Alessandro Vittrice. Subsequently it became part of the precious collections of the Doria Pamphiljs who wanted to donate it to Louis XIV.
It was brought to Paris when Gian Lorenzo Bernini left for France. Bernini himself participated in the opening of the box containing the work and found that it had been damaged due to water infiltration. The work today belongs to the Louvre collections.
For the moment, your always Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in the next posts and on social media.

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