Il ritratto veneziano dell’Ottocento: inaugurata la mostra a Venezia, Ca’ Pesaro
È stata presentata alla stampa questa mattina la nuova mostra Il ritratto veneziano dell’Ottocento, a Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna che aprirà i battenti al pubblico dal 21 ottobre 2023 al 1° aprile 2024.
Un secolo di grande storia e di grande pittura, di profonde trasformazioni sociali, politiche, economiche è stato l’Ottocento ma anche un secolo popolato da liberali e da patrioti, rivoluzionari e reazionari, nobili e borghesi, intellettuali e artisti romantici, neoclassici, realisti, veristi, fino alla soglia delle Avanguardie, che ha visto la nascita delle Pinacoteche, dei musei civici, de La Biennale di Venezia.
L’esposizione che intende raccontare il primo secolo dell’età contemporanea che a Venezia apre, idealmente, con la caduta della Serenissima e prosegue in tutto il Paese con la Restaurazione, passando per i moti del ‘48, il Risorgimento, l’Unità d’Italia.
La mostra è un chiaro riferimento a quella che Nino Barbantini, primo Direttore della Galleria di Ca’ Pesaro, organizzò e allestì esattamente cento anni fa, nel 1923, sullo stesso tema e con lo stesso titolo: Il ritratto veneziano dell’Ottocento.
Per dirla con le parole dello stesso Barbantini: per portare un poco di luce su un periodo della storia artistica della nostra città ingiustamente oscuro.
Tutto questo rivive oggi in un prezioso e lungo lavoro di ricerca condotto dai curatori per ricostruire l’allestimento e il catalogo della storica esposizione: un enorme sforzo critico che in due anni ha portato a rintracciare ben 166 opere di 52 artisti già della mostra originale, ora conservate in Musei e collezioni su tutto il territorio nazionale.
Una ricostruzione che ha permesso di sviluppare importanti nuovi contributi rispetto al progetto di Barbantini, tra cui riattribuzioni – con 11 nuovi autori riconosciuti – e aggiornate schede scientifiche – 279 per 60 artisti – grazie al lavoro di una rete di studiosi, conservatori e ricercatori di tutto il territorio.
Nelle quattro sezioni in cui è articolata, l’esposizione ripercorre quindi La nascita di un secolo, che parte dal Congresso di Vienna (1815) per arrivare in un lungo travaglio all’unificazione del Paese; significativi approfondimenti monografici de I grandi protagonisti, seguiti da Vita e società dell’Ottocento, tra nobili e borghesi, tra città e campagna; infine il Ritratto verso la modernità in cui la materia pittorica si sgrana e si illumina, arrivando alle soglie del ‘900.
L’elenco realizzato da Barbantini, organizzato per ordine alfabetico, oltre a scarne notizie biografiche degli autori, riportava i nomi dei proprietari di allora. Da queste informazioni ha preso avvio lo strenuo lavoro di ricerca e di identificazione delle opere dopo cento anni dalla loro esposizione a Ca’ Pesaro.
Molte di esse, anche grazie al successo dell’esposizione, confluirono in raccolte pubbliche, mentre altre rimasero presso gli eredi o confluirono in collezioni private.
Se un esiguo numero è andato definitivamente perduto, tuttavia altre opere attendono di essere rintracciate poiché l’ubicazione è ad oggi sconosciuta. Una decina di lavori furono donati proprio a Ca’ Pesaro dopo la mostra del 1923, e l’istituzione passò così da essere galleria ad essere un museo accogliendo il primo nucleo di autori del XIX secolo e arricchendo la propria collezione, dove i ritratti dell’Ottocento trovarono posto accanto ai Maestri internazionali, acquisiti dal Comune di Venezia sin dalle prime edizioni di Biennale e ai capesarini di inizio secolo come Arturo Martini, Felice Casorati e Gino Rossi.
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social proponendovi il catalogo della mostra che potete prenotare qua al minor prezzo garantito.

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