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Una poesia per Tommaso

La sera è la parte della giornata più malinconica o perlomeno lo è per me. Mi rivengono alla mente tante questioni, alcune risolte e sepolte altre sempre presenti e che son sicuro mai se ne andranno. Al mio Tommaso penso spesso e dire spesso è un eufemismo: lo porto nel cuore notte e giorno, nei momenti più felici e in quelli più amari.

Leggete questi versi che dedicai a lui…stasera vi lascio in loro compagnia. Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti

Come può esser ch’io non sia più mio?
    O Dio, o Dio, o Dio,
chi m’ha tolto a me stesso,
c’a me fusse più presso
o più di me potessi che poss’io?
    O Dio, o Dio, o Dio,
come mi passa el core
chi non par che mi tocchi?
    Che cosa è questo, Amore,
c’al core entra per gli occhi,
per poco spazio dentro par che cresca?
    E s’avvien che trabocchi?

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