Una frase per messer Tommaso
Sono sempre stato malinconico e ho patito le pene dell’inferno per ragioni che non vi starò qui a raccontare. Avrò modo più in là di fidarmi di voi e confidarvi le mie paure e le mie angosce che fino al momento ho tenuto solo per me.
Per questa sera vi saluto lasciandovi una frase che scrissi nella seconda lettera che inviai a Tommaso de’ Cavalieri recante la data del 30 novembre del 1532.
…Ma poi che son qui, fareno del cuor rocha e andereno inanzi; e se io non arò l’arte del navicare per l’onde del mare del vostro valoroso ingegnio, quello mi scuserà, né si sdegnierà del mio disaguagliarsigli, né desiderrà da mme quello che in me non è perché chi è solo in ogni cosa, in cosa alcuna non può aver compagni.
Il vostro Michelangelo Buonarroti, inquieto sempre ma domo mai








