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Bartolo Cattafi: fra libro di poesia e libro d’arte. La recensione

Il libro Bartolo Cattafi fra libro di poesia e libro d’arte‘, scritto da Silvia Freiles e pubblicato da Olschki Editore, propone uno sguardo critico nel panorama degli studi dedicati alla poesia italiana del Novecento e al rapporto tra parola poetica e arti visive.

Il volume analizza l’opera completa di Bartolo Cattafi, poeta nato a Barcellona Pozzo di Gotto 6 luglio 1922 non così ancora noto al grande pubblico.

Al centro del libro viene messa la sua produzione poetica che divenne anche spazio di sperimentazione e punto di incontro tra testo e immagine.

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La pubblicazione si rivolge a tutti coloro che vogliono approfondire la conoscenza di Cattafi e del suo modo singolare di intendere l’arte poetica e figurativa.

Bartolo Cattafi: il poeta e la sua espressività

L’autrice Silvia Freiles approfondisce accuratamente il modo in cui Bartolo Cattafi concepì il libro non esclusivamente come contenitore dei suoi versi, ma come forma espressiva autonoma. Attraverso un’analisi delle edizioni poetiche, delle collaborazioni con artisti e delle scelte tipografiche, il volume mette in luce come Cattafi abbia partecipato attivamente alla costruzione materiale delle sue opere.

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Il volume mette in luce il passaggio dal libro di poesia tradizionale al libro d’artista, mostrando come il poeta siciliano sia riuscito a confrontarsi in modo vantaggioso con le avanguardie artistiche e con le esperienze editoriali più innovative che hanno caratterizzato gli anni in cui visse. Cattafi è senza dubbio un personaggio di riferimento per la poesia visiva così come per la sperimentazione editoriale in Italia.

Saggio tra letteratura, arte e storia dell’editoria

Nella pubblicazione ‘Bartolo Cattafi fra libro di poesia e libro d’arte’ l’autrice Freiles intreccia l’analisi testuale delle opere poetiche con lo studio delle edizioni originali e delle loro caratteristiche materiali senza dimenticare la contestualizzazione storica e culturale nel secondo Novecento.

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Il saggio è un prezioso contributo alla storia del libro d’arte in Italia. L’autrice, attraverso le sue dettagliate analisi e considerazioni, mette in chiaro quanto il dialogo tra poesia e arti visive sia parte integrante della poetica di Cattafi e non un elemento accessorio.

Mi preme dire che il libro è scritto in maniera chiara e comprensibilissima. Silvia Freiles riesce a rendere accessibili temi complessi, senza mai rinunciare alla profondità dell’analisi.

Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post, sui social e alle prossime recensioni letterarie.

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1 commento »

  1. adoro la poetica di Cattafi, ho letto e anche pubblicato sul blog alcune sue poesie tratte da un volume che per manipolazione di certo non accumula polvere. Grazie per questa recensione al testo della Freiles che terrò a mente per un autoregalo 🙂 Buona giornata

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