Libri d’arte: le nuove uscite autunnali
A stagione autunnale inoltrata, come di consueto, sugli scaffali delle librerie compaiono proposte interessanti dedicate al mondo dell’arte.
Cosa c’è di meglio che dedicarsi a letture artistiche sul divano mentre fuori il maltempo imperversa? Vediamo assieme i volumi più interessanti per chi, come me, si riempie la casa di libri che abbiano una qualche attinenza con il mondo dell’arte.

Dipingere il sogno. Il miracolo dell’arte italiana da Cimabue a Caravaggio
Esistono periodi straordinari durante i quali, in un unico luogo e tempo, in un solo campo del sapere, si succedono e si affiancano così tanti uomini geniali da far gridare al miracolo.
È il caso dei poeti tragici e lirici nella Grecia del quinto secolo avanti Cristo, dei filosofi tedeschi del Settecento e dell’Ottocento. E, ovviamente, dei pittori italiani del Rinascimento. In poco più di due secoli, una fioritura mai vista prima di talenti rivoluzionò la pittura, creando una nuova visione del mondo che suscita, ancora oggi, stupore, estasi, meraviglia. Antonio Forcellino, uno dei più grandi restauratori e storici dell’arte italiani, molti di questi capolavori li ha toccati con mano, restituendoli al pieno splendore, dialogando con loro attraverso un’acuta ricerca e una profondissima passione.
Passione e ricerca che gli permettono di raccontare questa storia miracolosa, intessendo legami e influenze tra generazioni di artisti che sembrano appartenere a un’unica straordinaria famiglia. Per la prima volta la storia delle immagini diventa una storia di relazioni anche sentimentali tra i protagonisti della scena artistica italiana del Rinascimento.
La storia comincia con Cimabue, indicato da Dante come l’iniziatore della pittura moderna, e si ferma a Caravaggio, scandaloso e geniale innovatore della visione, passando per i meravigliosi affreschi di Giotto ad Assisi, la potenza vitale di Masaccio e le geometrie sublimi di Piero della Francesca, confluite tutte nella grande e terribile pittura di Michelangelo. “Dipingere il sogno” è un libro appassionante e illuminante, che spiega e racconta l’arte moderna come mai è stato fatto prima.
Tre notti nella vita di Berthe Morisot
È il 1875 e Berthe Morisot lascia Parigi per una vacanza di svago e pittura.
L’anno precedente è stata l’unica donna, fra trenta uomini, a partecipare alla prima mostra degli impressionisti nello studio del fotografo Nadar.
Ha scelto una vita libera e creativa, che condivide con il marito Eugène, fratello di Édouard Manet, ma per la società resta soprattutto una donna che non sa stare al suo posto. Di recente, un giornalista le ha dato senza mezzi termini della prostituta.
Immersa nella luce della campagna, lontana dalle convenzioni della società parigina, dove «il nudo è dappertutto tranne che nella vita», Morisot scopre che la libertà dell’arte va di pari passo con quella del corpo, e in tre notti di emancipazione e piacere conquista una nuova consapevolezza di sé. Fra romanzo d’artista e fantasia biografica, Mika Biermann mostra le lezioni che si possono trarre dal desiderio, tracciando il ritratto di una donna magnificamente vitale che seppe divenire una grande pittrice.
Munch. La forma dell’ansia
Edvard Munch, norvegese (1863-1944), è uno dei pittori più anticonformisti, innovatori e solitari del Novecento.
Parte dalla pittura impressionista e naturalista, mostrando grandi capacità tecniche, approda poi a Gauguin, fino a creare uno stile unico, soltanto suo, che può essere accostato all’espressionismo ma in una versione che potremmo definire simbolista.
L’Urlo, la sua opera più famosa, è anche una sorta di manifesto della sua visione del mondo e della società: un’immagine tragica e allucinata, lontana da ogni ricerca di gradevolezza estetica ma al tempo stesso di straordinaria forza emotiva.
Cartoline d’artista. Viaggio tra le meraviglie del mondo nei dipinti più belli della storia dell’arte
Esistono monumenti e luoghi del mondo che, non appena li sentiamo pronunciare, iniziano a farci viaggiare con l’immaginazione: pensiamo a piazza San Marco a Venezia o al monte Fuji, alle cascate del Niagara o a Mont Saint Michel, alle piramidi egizie o a Gerusalemme, a Stonehenge o a Ponte Vecchio a Firenze.
Ma cosa succede quando questi luoghi accendono gli occhi degli artisti e prendono vita nei loro quadri? È questa la domanda da cui è partita Emanuela Pulvirenti – architetto, celebre divulgatrice di storia dell’arte e già autrice per BUR di “Il mondo alla finestra” – per dare vita a un ideale “giro del mondo” tra alcune delle più celebri bellezze naturali e artistiche del pianeta attraverso i più bei dipinti degli artisti di ogni epoca, da Canaletto a Turner, da Corot a Monet, da Dalì a Matisse, da Kandinskij a Basquiat.
Il risultato è un sorprendente itinerario tra le meraviglie del mondo antico e moderno, viste dalla prospettiva unica dei pittori.
Confini d’identità. Juana Romani, modella e pittrice
Juana Romani nasce a metà Ottocento, alle estremità della campagna romana: la sua infanzia è marcata dall’abbandono del padre, brigante, e dal trasferimento a Parigi.
È nella capitale francese che inizia la carriera di modella d’atelier e pittrice, fino a diventare una delle artiste italiane più affermate d’Europa, protagonista nelle grandi esposizioni universali con ritratti di donne sensuali ed enigmatiche, «elucubrazioni» di un «femminismo esagerato».
La sua esistenza si gioca tutta al confine: immigrata, è una donna professionalmente autonoma che si identifica con gli artisti del Cinquecento veneto e il mito della cortigiana. A partire da un rimosso familiare, Gabriele Romani prende il corpo della pittrice a pretesto per interrogarsi su quell’universo senza parole che si annida tra le pieghe del suo immaginario.
Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo 1512-1552
A Brescia, Moretto, Romanino e Savoldo sono i protagonisti di una stagione pittorica che ebbe nella fedele rappresentazione della realtà la sua cifra caratteristica. Volendo però guardare oltre il dato di stile, di quale “spirito” sono portatrici le loro opere? Quali vicende, quali passioni, quali personalità animavano la città che vide fiorire, nella prima metà del Cinquecento, questi eccezionali talenti?
Per raccontare tutto ciò, questo libro delinea un grande affresco intorno alla figura di Fortunato Martinengo, il malinconico gentiluomo raffigurato in un enigmatico ritratto di Moretto oggi conservato alla National Gallery di Londra.
Poeta, amico di letterati, patrono di circoli e accademie, protagonista e ispiratore di libri, aristocratico raffinato e tormentato pensatore, Fortunato diviene la guida e la lente con le quali ricostruire e guardare un’epoca straordinaria. Nei quarant’anni che coincisero con la sua vita, dal 1512 al 1552, Brescia subì un tragico e violento Sacco a opera dell’esercito francese, coltivò e assimilò profonde inquietudini religiose, elaborò ideali di evasione e modelli di virtù, in una sorta di grande laboratorio di dottrine, aspirazioni, incertezze e visioni.

Sulle tracce di Gauguin. Dalla Francia ai Tropici. Il miraggio del Paradiso
Una capillare e aggiornata documentazione sull’opera e la vita di Gauguin, seguendo il filo conduttore dei luoghi dove ha vissuto, alla ricerca di un suo Paradiso perduto.
Per anni, l’autrice ha ripercorso le tracce di Gauguin da Parigi alla Bretagna, da Panama alla Martinica, dalla Normandia alla Danimarca, dalla Provenza alla Polinesia per indagare l’essenza più profonda della sua arte ma anche del suo pensiero.
Ne emerge, rafforzata, la figura di un grande artista, appassionato di pittura e scultura, avido lettore, studioso di miti e religioni antiche.

Roma pittrice. Artiste al lavoro tra XVI e XIX secolo. Catalogo della mostra
Il catalogo della mostra Roma pittrice. Artiste al lavoro tra XVI e XIX secolo, allestita al Museo di Roma di Palazzo Braschi (24 ottobre 2024 – 23 marzo 2025), rende visibile la presenza delle numerose artiste che dal XVI al XIX secolo hanno fatto dell’Urbe il loro luogo di studio e di lavoro, anche solo per periodi brevi ma sempre decisivi.
Partendo dalle artiste presenti nelle collezioni capitoline, come Caterina Ginnasi, Maria Felice Tibaldi (Subleyras), Angelika Kauffmann, Laura Piranesi, Louise Seidler ed Emma Gaggiotti (Richards), le cui opere non sempre sono esposte, la mostra prevede la presenza di altre importanti pittrici attive in città, tra cui Lavinia Fontana, Artemisia Gentileschi, Giovanna Garzoni e tante altre ancora, talvolta meno note, ma il cui “corpus” si sta ricostruendo in questi ultimi decenni di ricerca.
Bernini. Catalogo delle sculture
Il catalogo comprende le sculture dalle iniziali prove giovanili fino alle ultimissime prove, declinandole in ordine cronologico. Le singole schede riportano i dati, tecnici, documentali e bibliografici e la storia critica dell’opera.
Impression, Morisot
Il volume accompagna la mostra allestita a Genova, presso Palazzo Ducale dal 12 ottobre 2024 al 23 febbraio 2025.
Berthe Morisot (1841-1895), nota per essere tra i fondatori di un movimento che ha cambiato il corso della storia dell’arte, è riconosciuta come la prima donna impressionista. La sua opera estremamente articolata annovera quasi cinquecento tele e un ampio corpus di acquerelli, pastelli, disegni e incisioni. Negli anni ottanta dell’Ottocento, tale abbondanza trae ispirazione dalla sbalorditiva scoperta della Riviera.
Attraverso un numero significativo di documenti inediti – lettere, schizzi, disegni, dipinti – e basandosi su lunghe ricerche, il volume ricostruisce in maniera approfondita le villeggiature di Morisot in Riviera e dimostra quanto questa abbia ispirato l’artista.

Rosa. Storia di un colore
Benché presente nel mondo naturale, dai vegetali ai minerali e agli animali, il rosa è stato prodotto dagli esseri umani in epoca relativamente tarda.
In Europa prima del XIV secolo lo si incontra raramente, sia nella cultura materiale sia nell’arte, mentre appare con una certa frequenza nell’abbigliamento alla fine del Medioevo grazie a una tintura importata inizialmente dalle Indie e poi dal Nuovo Mondo, il legno di brasile.
La moda del rosa raggiunge il suo apice attorno alla metà del XVIII secolo, quando questo colore viene associato al romanticismo e alla femminilità e diviene simbolo di dolcezza, piacere e felicità. Nello stesso periodo, i floricultori riescono a produrre delle rose rosa, e con un successo tale che il nome del fiore finisce per designare il colore che fino a quel momento era stato confinato nella gamma dei gialli o dei rossi.
Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
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