Studio di teste e elmo zoomorfo
Rovistando fra un mucchio di carte impolverate, stamani ho trovato questo disegno qua. Sia inteso, quello che possiedo io è una copia ma quello che vi propongo è conservato al sicuro presso il Kunthalle di Amburgo.
L’elmo che porta in capo il baldo giovine a una prima distratta occhiata potrebbe ricordare quelli che spesso ideavano e decoravano prima il Verrocchio e poi Leonardo. In realtà non è proprio così. Gli elmi zoomorfi miei hanno una carica espressiva mirata a incutere terrore nell’avversario. Un’idea questa ripresa dall’antichità.
Sulla destra compare un sonetto del Petrarca trascritto di mio pugno “Dolce mio caro (e prezioso) pegno che natura mo to(lse e ‘il ciel mi guarda)“.
Questo disegno lo realizzai probabilmente fra il 1504 e il 1506 e si suppone abbia uno stretto rapporto con la Battaglia di Cascina. Nella Battaglia di Cascina compariva almeno un guerriero dotato di elmo e durante la fase di studio della composizione d’insieme, sono diversi i fogli che riportano disegni di elmi zoomorfi.
Il sempre Michelangelo Buonarroti e i suoi racconti








