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Lettere alla mia amica marchesa

Come già sapete, ho scritto un mucchio di lettere… cercando in uno scatolone di robe vecchie, ho ritrovato questa che scrissi a Vittoria Colonna, la marchesa di Pescara: una mia carissima amica.

30 novembre 1538

 

Signiora marchesa,

e’ non par, sendo io in Roma, che gli achadessi lasciare il Crocifisso a messer Tomao e farlo mezzano fra Vostra Signoria e me, suo servo, acciò che io la serva, e massimo avend’io desiderato di far più per quella che per uomo che io conosciessi mai al mondo; ma l’ochupatione grande in che io sono stato e sono non à lasciato conoscier questo a Vostra Signioria.

E perché io so che la sa che amore non vuol maestro e che chi ama non dorme, manco manco achadeva ancora mezzi. E benché e’ paressi che io non mi ricordassi, io facevo quello che io non dicevo, per g[i]ugniere con cosa non aspectata.

È stato guasto el mio d[i]segnio. ‘Mal fa chi tanta fé [sì tosto oblia]’.

Servidore di Vostra Signioria Michelagniolo Buonarroti in Roma.

 

Michelangelo_Idealer_Frauenkopf_Recto

il vostro Michelangelo Buonarroti

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