


Il notaio e l’inventario
Il giorno dopo la mia morte, il 19 febbraio del 1564, arrivò il notaio per fare l'inventario di tutto quello che c'era in casa...

Come un esule fiorentino
C’è chi sostiene che a Roma alla fine dei conti mi sentii sempre un po’ un esule fiorentino e chissà, forse fu davvero così. Ricco, ricchissimo ma scelsi di abitare […]

Confessati, chiudi bene l’uscio e non ti pigliar brighe
Questo che vi riporto a seguire è il testo che scrissi su un foglio oggi assai consumato, conservato in una collezione privata a Cambridge. Non sono altro che delle semplici […]

La mia casa romana a Macel de’ Corvi che non c’è più
La mia casa romana non c’è più. Non cercatela sulle cartine: fu rasa al suolo anni fa. A ricordo di quella mia dimora piena di gatti, galline e scaglie di […]

Casa sgangherata, piatti sbeccati e oro tanto
Il notaio rimase assai di stucco quando venne in casa mia a Macel de’ Corvi per annotare tutto ciò che c’era dentro. Trovò pochi vestiti consumati a forza di mettermeli […]