2023: l’anno del Perugino
Mentre è ancora in corso l’anno dedicato a Dante, già si pensa a organizzare gli eventi per il 2023 dedicati a celebrare il Perugino.
Nel 2023 ricorrerà il Cinquecentenario della morte di Pietro Vannucci, noto come il Perugino, nato nel 1523 a Città della Pieve. Il Perugino ebbe due botteghe particolarmente attive: una a Perugia e l’altra nella città di Firenze. Ebbe modo di frequentare la bottega del Verrocchio in compagnia di Leonardo da Vinci e del Botticelli.
Fu uno degli artisti che lavorò al ciclo quattrocentesco degli affreschi nella Cappella Sistina affrescando insieme a vari aiuti il Viaggio di Mosè in Egitto, Il Battesimo di Cristo e La consegna delle Chiavi.
Proprio in questi giorni è stata istituita a Perugia la commissione diocesana che ha lo scopo di organizzare una serie di eventi per ricordare l’artista nel suo cinquecentenario dalla nascita.
“il meglio maestro d’Italia” disse di di Agostino Chigi
Fra me e lui non scorse mai buon sangue. Mal tolleravo il suo assurdo bigottismo e finimmo pure ai ferri corti in tribunale: ve ne ho parlato QUA. Poi quando il pontefice Clemente VII mi commissionò la decorazione della parete d’altare della Sistina mica era spoglia di ornamenti. Era tutta affrescata perbenino dal Perugino e pure da me.
Nel secondo registro il Perugino aveva affrescato da una parte la Natività di Cristo e dall’altra il Ritrovamento del Mosè: in pratica entrambi gli affreschi iniziavano la narrazione dei due cicli dedicati alle storie di Gesù sulla parete Nord e alle storie di Mosè su quella Sud. Inoltre fra le due scene c’era un grande affresco realizzato sempre dal Perugino che aveva per soggetto l’Immacolata Concezione. Quegli affreschi dovetti distruggerli per far spazio al Giudizio Universale. Lui era morto da dodici anni quando dovetti far rimuovere quelle opere: se fosse stato ancora vivo dubito sarebbe stato particolarmente contento.
La commissione è formata da Simone Sorbaioli, Don Paolo Cherubini, Don Gino Ciacci, Gianni Rondolini, Luca Nulli e Giuseppe Capaccioni.
Il V centenario della morte del Perugino sarà l’occasione per valorizzare il patrimonio artistico del pittore e della sua scuola presente nell’Arcidiocesi perugino-pievese. Rimaniamo in attesa di sapere cosa verrà organizzato per l’occasione. Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post.

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Mi perdoni, ma l’Immacolata Concezione non è un dogma della metà dell’ottocento (Pio Nono se non erro). Come poteva il Perugino pensare ad un’opera su qualcosa di cui non si parlava alla sua epoca? Secondo me quell’affresco riguarda l’Assunzione della Vergine, di cui si parla nei Vangeli.
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Il dogma si, ma l’Immacolata concezione veniva raffigurata e considerata da tempo come ad esempio quella Bartolomé Esteban Murillo del 1678, Tiepolo nel 1767 , quella di Luca Giordano nel 1665 o quella che Guido Reni dipinse nel 1642
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Grazie per la precisazione. Ho sempre pensato che quelle opere rappresentassero l’Assunzione al cielo della Vergine.
Buona giornata.
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Grazie a lei :-* è un onore aere lettori sempre così attenti. Grazie di cuore
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