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Le esagerazioni esasperate di qualche scienziato avventato

Mi garba proprio leggere tutti i libri che riguardano me e i miei lavori. A volte riesco a trovare dei dettagli sulle opere che nemmeno io sapevo di aver realizzato. Vi sembra strano? Certe biografie si attengono rigorosamente alla fantasia dell’autore e, quando arrivo all’ultima pagina, mi rimprovero per aver perso leggendo bischerate ma almeno qualche risata me la strappano. Alla fine però tutto serve e, un libro scritto coi piedi, fa sempre comodo per sistemare la gamba traballante di un tavolo.

Un po’ di tempo fa fu pubblicato un avvincente studio sul Time e sull’autorevole rivista scientifica americana Neurosurgery, condotto dai due esperti di neuroanatomia Ian Suk e Rafael Tamargo.

Suk e Tamargo sostenevano di aver trovato nella figura di Dio, presente nella Separazione della Luce e delle Tenebre, la rappresentazione di parte del cervello umano. Proprio all’altezza del collo e della gola di Dio ci sarebbero delle irregolarità anatomiche che farebbero pensare però a un cervello visto dal basso verso l’alto. Secondo loro io avrei raffigurato il tronco encefalico comprensivo del lobo temporale, del midollo spinale nascosto nella tunica color morellone e il ponte di Varolio.

Chissà… hanno ragione loro o son degli appassionati visionari? Certo  che questo studio è assai dettagliato e la loro scoperta risulterebbe assai suggestiva.

Una ventina d’anni fa fu la scoperta, o presunta tale, dello scienziato americano Meshberger a far scalpore. A detta sua gli angeli raffigurati attorno a Dio nella Creazione di Adamo formerebbero un’esatta sezione sagittale del cervello.

E se invece un gruppo di angeli fosse solo uno splendido gruppo di angeli?  E se un collo fosse semplicemente un collo anche se divino?

Come sapete io non vi rivelo nulla perché mi piace vedervi arroventare con questioni simili. Tuttavia voglio salutarvi con quanto scritto dalla Wood-Marsden, di per sé mi pare assai esplicativo: «una serie di linee tracciate arbitrariamente su un dipinto del Rinascimento, che non possono essere prese sul serio dalla comunità scientifica».

Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti

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