Bernini e l’ammirazione che si merita
Se ieri ho tessuto le lodi di Caravaggio in occasione della ricorrenza della sua scomparsa, oggi voglio pareggiare i conti parlandovi di un altro artista geniale nel settore della scultura: il Bernini.
Anche il Bernini era considerato un maledetto dai suoi contemporanei ma il suo talento è stato ed è ancora indiscutibile. Sapeva trasformare il marmo in carne con un’abilità sorprendente. I complessi scultorei ideati dal Bernini ancora affascinano migliaia di persone che ogni anno decidono di venire nel nostro paese per ammirare dal vivo alcune delle sue opere più belle.
Se vi capita di recarvi a Roma, è molto probabile che prima o poi, anche senza volerlo, vi ritroverete davanti agli occhi uno dei suoi capolavori immortali.
Galleria Borghese raccoglie molte delle sue sculture come ad esempio il Ratto di Proserpina e Apollo e Dafne.
Se proponessero un referendum per obbligare le persone a vedere almeno una volta nella vita i capolavori più belli del nostro paese, io voterei a favore. Non c’è parola che possa descrivere cosa significhi trovarsi dinnanzi alle sue bellezze marmoree senza tempo né spazio.
il vostro Michelangelo Buonarroti
vorrei che anche oggi i marmi strappati dalle Apuane potessero finire in mani di tali scultori, anziché finire magari in pavimenti, bagni e scale in lussuose ville.
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sarebbe meglio sì… e non mi far parlare riguardo a certe sculture moderno senza capo né coda!
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Ti do ragione al 100×100!
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sarebbe bello ma purtroppo non è così…
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L’amore per il bello ,per l’arte e per tutto ciò che regala emozioni sembra sparito? in quest’epoca così triste e povera di valori si pensa solo al denaro facile,al proprio tornaconto.Nessuno più pensa alla collettività; certe opere sono lì invece a testimoniare che in altri tempi si viveva con meno risorse ma molto meglio da un punto di vista “umano”, e che gli artisti erano veramente degni di questo appellativo.
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Deianira, non credo che sia scomparso l’amore per il bello perché è qualcosa di insito nell’uomo. Piuttosto sono spariti i committenti.. chi ha i danari investe in azioni, edilizia e robe varie invece che nella realizzazione di opere artistiche. Ti assicuro che chi nel Cinquecento o in epoche precedenti commissionava certe opere di soldi ne aveva, eccome! … mentre la povera gente faceva fatica a mangiare i signoroni speculavano sulle loro teste e potevano permettersi tutto ciò che la loro fantasia gli dettava.
Cordialmente Michelangelo… grazie per il tuo apprezzamento e benvenuta sul blog.
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la disuguaglianza tra i ceti è sempre esistita, su questo non sono molto cambiate le cose. Come giustamente dici tu mancano i committenti,rapiti da altri interessi.Io intendevo proprio che vi è mancanza di amore per il bello da parte dei capitalisti che potrebbero investire anche in questo campo…e non solo farsi mausolei personalissimi.
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Proprio così. E’ un vero peccato e ai posteri di quest’epoca balorda rimarranno solo le ceneri e i gas di scarico di auto di lusso.
Michelangelo
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sì, senza tempo né spazio, sensazioni che si avvicinano ad una esperienza spirituale
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beh, se l’arte non coinvolgesse lo spirito forse non sarebbe così interessante Dafne. Grazie per il tuo gradito commento
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La Galleria Borghese, un’esperienza fantastica. Le mie impressione sul mio blog
http://libriearte.wordpress.com/2012/08/22/emozioni-alla-galleria-borghese/ !
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